"Sergio Fermariello"

SERGIO FERMARIELLO

In collaborazione con  GALLERIA TONELLI

dal 14.12.2021 al 25.01.2022

Fermariello

–  artista –

SERGIO FERMARIELLO

Interrotti gli studi universitari di Scienze Naturali per dedicarsi esclusivamente al disegno e alla pittura, Sergio Fermariello (Napoli,1961) inizialmente recupera il lessico visivo familiare, nel tentativo di catturare il tempo e la memoria. Verso la metà degli anni Ottanta il disegno tende a immagini sgranate, perde la messa a fuoco sull’oggetto, liquida le sue intime narrazioni con un lavoro forzato di blow-up, rendendo “la forma invisivile e vuoto il contenuto”, come dichiara l’artista. Ciò che rimane è un segno ripetuto, ostinato nella sua fissazione, che continua a graffiare la carta per inerzia e da cui emergerà il guerriero, icon che accompagnerà il lavoro di Fermariello fino alle opere più recenti, tra cui Guerrieri-scrittura (2017), entrato nella collezione di MADRE. Partendo da un segno, un minuscolo pittogramma riconoscibile nella figura stilizzata di un guerriero ripetuta ossessivamente, l’artista realizza una “scrittura illimitata”, ricoprendo l’intera superficie della tela. Fermariello si definisce “scrittore di una sola parola” che, a partire dal solo significante stenografico del guerriero, egli ripete come un mantra, vanificando ogni altro tentativo ermeneutico d’interpretazione. E, infatti, nel suo lavoro il segno non rimanda a un altro segno, ma si reitera nella propria autoreferenzialità semantica. Come un monaco zen, l’artista coltiva il segno realizzando un corto circuito linguistico che rinvia “al grido inarticolato delle origini e al termine delle sue presunzioni dialologiche”, chiarisce l’artista. Nel 1989 Fermariello riceve il primo importante riconoscimento con il premio internazionale Saatchi & Saatchi per i giovani artisti a Milano. Da quello stesso anno ha inizio un’intensa collaborazione con la Galleria Lucio Amelio, presso cui esporrà nel 1989, 1991 e 1992.

Sergio Fermariello è stato una luminosa scoperta di Lucio Amelio. Tramite lui Warhol è arrivato a Napoli e ha dipinto la furia del Vesuvio. Fermariello ha fatto attivamente parte della scena artistica dagli anni ’80 e ‘90, vivendo tutti i cambiamenti e le riflessioni dell’arte contemporanea, italiana e internazionale. Ha studiato Capogrossi, Consagra, Fontana, e Pomodoro, li ha vissuti, ma è stato dall’arte delle prime incisioni rupestri e dalle figure arcaiche di guerrieri, che ha nutrito la sua ispirazione. Il suo guerriero stilizzato, cifra stilistica, e caratteristica predominante è la sua firma, perché, come direbbe Paul Klee: “la linea è un punto che è andato a fare una passeggiata” e Sergio Fermariello cammina tramite lui sulle superfici e sulle dimensioni. Non importa quale sia il mezzo, l’importante è il fine. Non importa la superficie, l’importante è quello che comunica, che lascia allo spettatore.

foto dell'evento

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